Gastroenterologia
Le patolgie ed i disturbi trattati sono quindi diversi e la tecnica diagnostica più utilizzata è l’endoscopia che non solo permette un’attenta valutazione interna dell’organo in questione ma è anche una delle possibilità di intervento meno invasive.
Visite gastroenterologiche
- Visita e valutazione clinica (compresa valutazione della Qualità di Vita) e proposta del piano diagnostico terapeutico
REFLUSSO ESOFAGEO
UNA DIAGNOSI NON SEMPRE FACILE
Il reflusso gastro-esofageo può presentarsi con sintomi chiari (acido in bocca, bruciore “alla bocca” dello stomaco) ma anche con sintomi che il paziente non attribuisce direttamente alla patologia di cui è affetto perché apparentemente non collegati (tachicardia, tosse, raucedine, sinusite).
Se non se ne accerta tempestivamente la causa e non vengono correttamente trattati, questi disturbi possono compromettere gravemente la qualità di vita del paziente costringendolo a sottoporsi ad accertamenti inutili, a visite specialistiche non indicate (cardiologiche, pneumologiche o otorinolaringoiatre), a terapie scorrette e potenzialmente dannose come quelle ansiolitiche.
Una corretta diagnosi consente al paziente di risolvere in molti casi il problema fin dai primi giorni solo con semplici attenzioni alla dieta e allo stile di vita aiutati da una terapia medica adattata al singolo paziente.
Solo in rari casi questi rimedi non bastano e bisogna ricorrere alla chirurgia.
PERCHÉ È IMPORTANTE CURARE IL REFLUSSO
Se il paziente trascura il reflusso, oltre a non guarire dai suoi disturbi può andare incontro a complicanze come ulcere esofagee, restringimenti con difficoltà ad alimentarsi, esofago di Barrett.
Particolarmente importante è lo sviluppo dell’esofago di Barrett, perché è considerato una condizione precancerosa. Ma avere l’esofago di Barrett non vuol dire avere un tumore: solo l’1-2 % evolve in questa direzione.
È solo un importante campanello di allarme che ci consiglia un attento controllo endoscopico del nostro esofago ogni 2-3 anni con il prelievo di «pezzettini» di mucosa per una valutazione istologica.
E quando in queste biopsie il patologo trova una iniziale displasia ne è indicata l’asportazione per via endoscopica prima che si trasformi in cancro richiedendo un intervento chirurgico ben più importante.
I nostri Specialisti
Prof. Giorgio Battaglia
Direttore dell’Endoscopia digestiva all’Istituto Oncologico Veneto e Docente Senior Università degli Studi di Padova.
Aree di competenza
- Malattie funzionali dell’esofago e stomaco
- Diverticolosi e precancerosi intestinali
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